Il lavoro vede come argomento centrale lo studio di aree caratterizzate dalla presenza di cavità antropiche presenti nei comuni di Canosa di Puglia, Cutrofiano, Gallipoli e Melpignano, dove in passato si sono verificati fenomeni di sprofondamenti (sinkholes) nel centro urbano. Si tratta di una campagna geognostica mirata alla caratterizzazione geologica e geotecnica dei corpi geologici presenti al fine di acquisire nuove conoscenze sulla pericolosità geomorfologica da sprofondamento di cavità antropiche, di garantire la continuità temporale alle attività di monitoraggio e di estendere il monitoraggio ad altri siti campione con riconosciuta pericolosità geomorfologica. Le aree oggetto di indagine ricadono nelle perimetrazioni PG3 e PG2 secondo il Piano di Assetto Idrogeomorfologico (PAI) dell’Autorità di Bacino della Puglia.
La campagna d’indagini è consistita nell’esecuzione di:
- 11 sondaggi geognostici a carotaggio continuo con l’esecuzione di prove SPT;
- 6 indagini geofisiche del tipo Down-Hole in fori appositamente allestiti con tubi atossici in PVC;
- 4 indagini geofisiche di tipo MASW;
- 10 indagini geofisiche di tipo geoelettrico
- 11 indagine georadar per verifica sottoservizi preliminare alla esecuzione di ogni foro di sondaggio geognostico;
- Analisi geotecniche di laboratorio su campioni prelevati da sondaggio e da cavità;
- 70 Analisi petrografiche su sezioni sottili opportunamente preparate;
- 4 Rilievi laser scanner nelle cavità di Santa Candida, Villa Giustiniani, Cava Leone e Frantoio di Melpignano;
- Fornitura della strumentazione di monitoraggio compatibili con qualsiasi tipo di trasduttore elettrico (anche piezometri elettrici);
- Assistenza durante il montaggio e configurazione della strumentazione di monitoraggio.
L’osservazione macroscopica qualitativa sulle porzioni di carota e di campioni di roccia ha consentito di determinare innanzitutto il colore della roccia, per comparazione visiva tra il campione e la tavola dei colori codificati in Geological Rock‐Color Chart. In via qualitativa e preliminare si sono determinate: la composizione; la granulometria, riferita alla classificazione su base granulometrica delle rocce carbonatiche (Bosellini et al., 1992). Inoltre, si è posta l’attenzione anche alla eventuale presenza di anisotropie primarie (es. stratificazione) o meccaniche (es. fratture). Per quanto riguarda l’osservazione microscopica, la comparazione tra l’osservazione al microscopio della sezione sottile, con ingrandimenti 2x e 4x e gli schemi proposti da Sholle & Ulmer‐Sholle (2003) ha innanzitutto permesso di determinare una percentuale di volume dei componenti allochimici (grani carbonatici). Inoltre, assieme all’osservazione con ingrandimenti 10x e 20x si sono ottenute informazioni su: tipo di grani carbonatici e loro dimensione dominante, grana e percentuale di volume della matrice carbonatica, tipo e percentuale di volume del cemento carbonatico, tipo e percentuale di volume dei pori.